martedì 24 aprile 2012

Fabrizio Palmitessa candidato al Black Diamond Award 2012


Sono state rese pubbliche le candidature al prestigioso riconoscimento “Black Diamond Award”, che ogni anno premia il miglior Spa Manager che si è distinto per meriti ed iniziative nel settore del benessere.

Ed è un grande piacere annunciare che a rappresentare l’Italia in questa importante competizione internazionale sarà Fabrizio Palmitessa, Spa Manager di Donnafugata Golf Resort (Ragusa) che ha scelto i nostri prodotti Experience per la splendida struttura da lui gestita. Congratulazioni Fabrizio!

Il premio del “Diamante nero”, organizzato da Forum Hotel & Spa verrà consegnato durante la cerimonia del 21 giugno al Ritz di Parigi.

CLICCA QUI PER VEDERE LE NOMINATIONS

Tra i candidati al “Black Diamond Award” troviamo anche il Sig. Aggelos Tsagarakis di Atlantica Sensatori Resort (Creta), importantissima Spa della Grecia che utilizza prodotti e metodi Experience per coccolare i suoi clienti.

Dei dieci nominati all’Oscar degli Spa Manager…ben due hanno scelto di lavorare con Experience.
Siamo orgogliosi di questo risultato!

giovedì 12 aprile 2012

La Commissione Europea si è espressa chiaramente: non esiste uno standard europeo per i cosmetici biologici !


Finalmente un po’ di chiarezza nell’intricata jungla delle certificazioni dei cosmetici naturali e biologici, che creano grande confusione tra i consumatori.
La Commissione Europea ha espresso con decisione (attraverso un comunicato ufficiale scaricabile qui) che ad oggi non esistono criteri comuni e condivisi che definiscano un prodotto cosmetico “naturale” o “biologico”.
Fin qui niente di nuovo, perché gli addetti ai lavori sanno benissimo che non esiste una normativa internazionale di riferimento. Ma la cosa più importante che emerge dal comunicato è questa: gli enti certificatori privati che pubblicizzano i loro disciplinari come “standard europei” commettono una grave irregolarità e ingannano il consumatore.
Gli utilizzatori di cosmetici ecobio, quindi, devono diffidare di quelle aziende che vantano fantomatiche “certificazioni europee”. Attualmente la situazione reale è questa: le certificazioni cosmetiche bio sono in mano ad una serie di enti, associazioni, organizzazioni private, ognuna delle quali ha ideato un suo disciplinare per poter assegnare ad un prodotto o ad una linea il loro marchio “naturale” oppure “bio”. Una realtà molto frammentata e confusa! E’ sufficiente approfondire un po’ questi disciplinari per capire che le differenze tra una certificazione e l’altra sono enormi. Ognuno si fa le sue regole e cerca di farle rispettare.

C’è un gran bisogno di armonizzare gli standard, anche per evitare che il consumatore si perda tra centinaia e centinaia di bollini e simboli eco-bio-natural-eccetera stampati su flaconi e vasetti, di cui spesso si ignora il vero significato.
Alcuni enti certificatori si sono uniti, cercando di uniformare il più possibile i loro standard e creare degli standard condivisi (ad esempio Cosmos e Natrue). Ma attenzione: nessuno di essi può essere definito come uno “standard europeo”, perché sarebbe fuorviante e ingannevole per il consumatore.

Arriveremo prima o poi ad uniformare il mondo delle certificazioni cosmetiche naturali? Sicuramente sì, ma dovrà passare ancora molto tempo prima di avere una normativa internazionale condivisa. Per il momento la ISO (International Organization for Standardization) e la Direzione Generale Salute e Consumatori (DG-SANCO) della Commissione Europea ci stanno lavorando.
E nel frattempo? Il consumatore più attento non potrà fare altro che informarsi direttamentre dai singoli produttori e chiedere maggiori dettagli sul contenuto di un cosmetico, su come viene prodotto e come viene confezionato.

mercoledì 11 aprile 2012

Facciamo chiarezza: cos'è un cosmetico?


Li usiamo ogni giorno, più volte al giorno. Solo la mattina prima di uscire da casa, ne utilizziamo almeno 5-6 tipi diversi e durante la giornata arriviamo a impiegarne più di 10. Basta fare il conto: dentifricio, sapone, deodorante, crema viso, prodotti per il trucco, schiuma da barba, crema corpo. E l’elenco potrebbe continuare.

Stiamo parlando dei cosmetici, prodotti ormai diventati indispensabili per il nostro benessere e la cura del nostro corpo. Aiutano, infatti, a sentirci bene e a nostro agio con noi stessi e con gli altri, a ogni età e in ogni condizione (basti pensare allo shampoo, al detergente e perché no, al deodorante). O sono preziosi alleati della nostra salute come nel caso dei dentifrici e dei prodotti solari.

Ma cosa sono esattamente e quale funzione svolgono? Quali prodotti sono considerati “cosmetici”? Perché i filler o i tatuaggi non possono essere considerati tali? Cerchiamo allora di fare chiarezza.


DEFINIZIONE CORRETTA

Secondo la legge, i prodotti cosmetici sono “le sostanze e le preparazioni, diverse dai medicinali, destinate a essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato”. Ma che cosa significa nella pratica tutto questo? Essenzialmente la legge chiarisce tre elementi fondamentali:


1. Che cosa sono e che cosa non sono i cosmetici

Ai fini della legge i cosmetici sono sostanze o preparazioni: dunque, non possono essere degli oggetti o altre cose. Questo significa che orecchini, piercing, unghie finte, brillantini da applicare su denti o unghie, extension per capelli e così via non possono essere considerati dei cosmetici.


2. La loro sede di applicazione

La legge dice chiaramente che i cosmetici vanno applicati sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca: dunque, i prodotti che hanno altre destinazioni, come gli spray da nebulizzare nel naso oppure i prodotti che vengono iniettati sotto cute, come i filler, non sono cosmetici.


3. La loro funzione

I cosmetici hanno lo scopo, esclusivo o principale, di pulire, profumare, modificare l’aspetto, correggere gli odori, proteggere, mantenere in buono stato la superficie del corpo, i denti o la mucosa su cui sono applicati: dunque, i prodotti che hanno altri scopi principali, per esempio curare o prevenire le malattie, non possono rientrare nella categoria dei cosmetici.


Non sono né farmaci né dispositivi medici

Perché è importante distinguere i cosmetici dai farmaci e dai dispositivi medici? Perché si tratta di prodotti con funzioni diverse che rispondono quindi a necessità e aspettative del consumatore differenti. Per questo è utile chiarire che si tratta di tre diverse tipologie di prodotto, ben distinte fra loro, a partire dalle disposizioni di legge.

■ Il farmaco è qualsiasi sostanza o associazione di sostanze che ha la capacità di curare o prevenire le malattie. Il suo scopo principale è di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, attraverso un’azione farmacologica. Il farmaco, inoltre, ha azione preventiva e profilattica (si pensi ai vaccini).
■ Il dispositivo medico, invece, è qualsiasi strumento, impianto o sostanza, impiegato a scopo di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia o di un problema. A differenza del farmaco, non ha attività farmacologica.
■ Né per il farmaco né per il dispositivo medico esistono delle limitazioni in merito alla sede di applicazione e alla forma di somministrazione.


Le principali differenze

■ Il cosmetico si differenzia dai primi due perché può essere applicato esclusivamente sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca e degli organi genitali esterni;
■ non può intervenite direttamente sulle malattie, ma si limita a mantenere in buono stato, proteggere, pulire, profumare e modificare l’aspetto delle zone su cui è applicato;
■ non ha azione farmacologica;
■ non può avere come azione principale quella preventiva di una malattia. Tuttavia, aiuta a proteggere e mantenere in buono stato le zone in cui è applicato: in questo senso può anche aiutare a prevenire possibili patologie.


Qualche esempio

Per capire meglio la distinzione fra le tre diverse tipologie di prodotto, facciamo degli esempi concreti.

■ Pensiamo a una crema idratante: non può essere considerata un farmaco o un dispositivo medico perché non ha attività farmacologica, non cura né previene una malattia. È, invece, un cosmetico, che mantiene in buono stato la pelle, prevenendo in questo modo le screpolature, la disidratazione, gli arrossamenti dovuti agli agenti atmosferici esterni.
■ Anche il dentifricio rientra nella categoria dei cosmetici perché viene applicato sui denti ed entra in contatto con le mucose della bocca. Aiuta a mantenere in buono stato le zone su cui viene applicato, contribuendo a mantenere una corretta igiene orale e, di conseguenza, ha come azione secondaria (non principale) la prevenzione di possibili malattie dei denti e della bocca, come carie e gengiviti.
■ Lo stesso discorso può essere fatto per i prodotti solari: questi cosmetici proteggono la pelle dall’esposizione al sole, contribuendo così alla prevenzione delle scottature.


Fonte: ABC Cosmetici - UNIPRO

lunedì 2 aprile 2012

PRODOTTO DELLA SETTIMANA: "AGE PROJECT" DI "MAN EXPERIENCE"


AGE PROJECT
CREMA ANTIETA'

Trattamento anti-rughe, effetto rassodante e lifting. Sistema biotecnologico che agisce sulla formazione delle fibre collagene, incrementando la compattezza, la forza e l’elasticità della pelle. Una glicoproteina stimola la rigenerazione del tessuto e protegge dalla disidratazione. Texture leggera e confortevole.

- COSMESI DI NUOVISSIMA GENERAZIONE;
- RAPIDITA'DI AZIONE;
- FACILITA' DI UTILIZZO;
- RISULTATI SORPRENDENTI;
- PROFUMAZIONE GRADEVOLISSIMA, MA NON PERSISTENTE.

LINEA COMPLETA MAN EXPERIENCE